martedì 31 ottobre 2017

Come si può cambiare la serie A? Ecco una fanta ipotesi

I risultati che sono maturati nella prima parte di questo campionato di Serie A 2017/2018 hanno riportato in primo piano una discussione che ormai va avanti da qualche anno e che riguarda una eventuale riforma dei campionati professionistici di calcio. Giusto oppure no? Tutto nasce da un gap sempre più elevato tra le formazioni che mirano allo scudetto e quelle che invece lottano per la salvezza, che sono in verità il maggior numero di squadre. Il divario tecnico tra squadre come Napoli, Juve, Inter e via discorrendo e il Benevento, il Verona, la Spal e via dicendo è netto, ce lo dice la classifica. 
E questo a volte rende le partite poco spettacolari e incerte: in passato non sono mancati i casi nei quali gli allenatori delle piccole hanno preferito addirittura risparmiare i loro migliori giocatori per poi utilizzarli al meglio negli scontri diretti per la salvezza. Ma torniamo alla nostra domanda iniziale: sarebbe giusta una riforma del campionato di Serie A? E poi come vorreste che fosse il massimo torneo di calcio italiano? Ecco una ipotesi del tutto personale. Prima di tutto è vero che i ricavi televisivi parte del bilancio dei club di serie A, ma è altrettanto vero che  alcuni appassionati sembrano essere un po' annoiati da questo continuo spezzatino. Non è un caso che le serate più entusiasmanti sono quelli del turno infrasettimanale, durante il quale molte partite vengono disputate in contemporanea. 
Ad ogni modo tra Serie A e Serie B, senza allargarsi troppo alla Lega Pro o Seie C come volete chiamarla, ci sono 42 squadre. Come potrebbero essere distribuite? Io farei così.
SERIE A1: 10 squadre
SERIE A2: 16 squadre
SERIE B: 16 squadre

In serie A1, logicamente, le 10 migliori squadre di serie A, che si affrontano per 4 volte in stagione (36 partite totali). Le ultime due retrocedono in serie A2. La terzultima gioca uno spareggio con la vincente dei playoff di serie A2 per rimanere in serie A1.
In serie A2 campionato di andata e ritorno (30 partite totali), con le prime 2 che accedono direttamente in serie A. Dalla terza alla sesta posizione si giocano semifinali e finali playoff, la vincente gioca lo spareggio con la terzultima di serie A per essere promossa. Le ultime quattro retrocedono in serie B e conseguentemente dalla serie B salgono le prime direttamente, l'ultimo posto se lo giocano ai playoff le squadre piazzate dalla quarta alla settima posizione.
Fantacalcio? Forse sì. In ogni caso qualunque sia l'idea giusta per riformare il calcio italiano è ora di rimboccarsi le maniche.