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Han Kwang-Song (fonte Twitter) |
Quante volte avete sentito parlare della Corea del Nord nelle ultime settimane? Il dittatore Kim Jong-un sta di fatto riempiendo le pagine dei giornali di tutto il mondo con i suoi esperimenti atomici. Test con missili e bombe stanno facendo riecheggiare venti di una possibile guerra che è assolutamente da scongiurare. Ma c'è anche un'altra Corea del Nord che fa parlare, quella che ha dato i natali ad un calciatore che sembra destinato a diventare un fuoriclasse. Forse in pochi ancora conoscono Han Kwang-Song, ma questo attaccante sta facendo parlare di sé, in Europa ma anche in patria, attraverso i suoi gol, già quattro in due partite con la maglia del Perugia. Han è nato proprio nella capitale nordcoreana, Pyongyang, nel 1998 ma nonostante la sua giovane età è già titolare della sua nazionale, squadra che - come è facilmente comprensibile - non si affaccia certo tra le big del calcio mondiale. E' un centravanti che si muove bene su tutto il fronte offensivo e che si è già adattato benissimo nel Belpaese, ma non è questo quel che conta. Ma come ha fatto un giocatore del genere ad arrivare in Italia? La sua è una storia lunga. Così come ha fatto la Cina, anche la Corea del Nord ha deciso negli scorsi anni di puntare forte sul calcio, sport nel quale la nazionale non sempre riesce ad eccellere. Per conquistare con frequenza la partecipazione ai mondiali c'è bisogno di buoni giocatori, e per formarli è stata istituita una accademia, la Pyongyang International Football School. Tanti giovani impegnati sul campo per affinare le qualità tecniche ed imparare movimenti tattici.
Tra questi c'è anche Han Kwang-Song, che nel 2015 ha una grande occasione: grazie all'accordo tra la Pyongyang International Football School e la ISM Academy di Perugia, accademia specializzata nella formazione di giovani calciatori, l'attaccante arriva in Italia per affinare il suo talento. Una missione non semplice da affrontare, specie in virtù del fatto che Han Kwang-Song e gli altri calciatori nordcoreani non possono disputare partite ufficiali, viste le regole imposte dalla Fifa sui trasferimenti dei giocatori minorenni. E così ci si deve accontentare di allenamenti ed amichevoli. Bisogna aprire una piccola parentesi sulla ISM Academy, il cui responsabile è Alessandro Dominici. Un nome che ai più non dirà nulla, ma che ha portato a termine le operazioni più importanti di calciomercato legate ai calciatori asiatici degli ultimi vent'anni. Pensate ad esempio a Hidetoshi Nakata, una star del calcio giapponese, che ha iniziato a deliziare il mondo con le sue giocate proprio partendo da Perugia, prima di giocare anche - tra le altre - con Roma e Parma. Oppure ad un giocatore che, ahinoi nel male, ha scritto una delle pagine più nere nella storia della nazionale italiana. Ai mondiali del 2002 negli ottavi di finale gli azzurri furono eliminati dalla Corea del Sud per mano di Ahn Jung-Hwan (suo il golden gol nei supplementari), calciatore anche lui all'epoca in forza al Perugia. Dopo quel gol, però, la società umbra decise di fare a meno di lui e lo cedette in Giappone. Due piccole storie che saranno senz'altro di grande stimolo per Han Kwang-Song, intenzionato a ritagliarsi uno spazio sempre più importante nel calcio italiano, e non solo. Che sia un predestinato lo si capisce già da quel che è riuscito a fare nel corso della sua breve carriera. Nonostante sulle sue tracce ci siano anche grandissimi club inglesi come Liverpool e Manchester City, il giovane nordcoreano decide di accettare la corte del Cagliari, mettendosi in mostra nelle giovanili a suon di gol. Troppo forte per giocare con la Primavera, e così Rastelli lo aggrega il più delle volte in prima squadra.
Nel finale dello scorso campionato di serie A, con la salvezza praticamente già in tasca, Han Kwang-Song trova spazio e nel giro di una settimana diventa il primo nordcoreano a giocare in serie A e poi il primo nordcoreano a segnare in serie A. E non solo, visto che nei maggiori campionati europei, dall'Inghilterra alla Spagna, dalla Francia alla Germania, nessun suo connazionale è riuscito in una impresa simile. Niente male per un giocatore che prende soltanto 1200 euro al mese, uno stipendio praticamente da operaio. Il resto è storia recente: per consentirgli di giocare con continuità il Cagliari lo ha ceduto in prestito in serie B, al Perugia, in una città che il calciatore dunque già conosce bene. Il risultato? Tre gol all'esordio contro la Virtus Entella, uno nella seconda giornata e la consapevolezza che nei mesi che verranno l'attaccante avrà addosso gli occhi di tanti osservatori e che i suoi gol verranno commentati anche a Pyongyang. E non c'è embargo Onu che tenga in questo caso. La speranza del mondo intero è però che a tenere banco non siano i missili di Kim Jong-un (al quale il calciatore ha già spedito una maglia del Perugia in regalo) ma quelli di Han Kwang-Song, indirizzati magari sotto l'incrocio. E che il calcio, linguaggio universale, possa essere uno straordinario strumento per far interagire e integrare culture diverse.