lunedì 21 maggio 2018

Cosa ci ha detto il campionato di serie A 2017-2018

Ci mancherà il campionato, eccome se ci mancherà. Anche se l'epilogo è stato lo stesso, con il trionfo consecutivo numero 7 della Juventus, non possiamo certo rimanere delusi da quel che la serie A 2017-2018 ha saputo offrirci.
Un torneo combattuto, che ha emesso gli ultimi verdetti negli ultimi minuti dell'ultima giornata. E dire che in altre parti d'Europa invece era tutto già deciso da tempo.
Come già scritto è arrivato l'ennesimo scudetto della Juve. Che però mai come quest'anno è andata vicino a perderlo. Il Napoli di Sarri, che ha chiuso a ben 91 punti, è stato a lungo in testa. E' stato capace di vincere lo scontro diretto a Torino, sembrava avere il tricolore in mano. Ma poi si è sciolto come neve al sole. La Roma di Di Francesco, straordinaria in trasferta, ha perso troppi punti per strada all'Olimpico. Non ha lottato per lo scudetto, ma è arrivata terza e ha giocato una Champions straordinaria, perdendo solo in semifinale contro un Liverpool che, tutto sommato, si poteva pure battere. Spalletti ha riportato l'Inter in extremis in Champions, la Lazio si morderà a lungo le mani per aver gettato via un piazzamento che porta in dote una valigia piena di milioni di euro.

Bene la Fiorentina dei giovani, una squadra che se non verrà smembrata l'anno prossimo potrebbe lottare per l'Europa. Ci si aspettava di più dal Torino, mentre si è confermata tra le grandi l'Atalanta di Gasperini, che giocherà l'Europa League insieme al Milan. I rossoneri sono partiti male, con Gattuso hanno ritrovato la rotta e messo su un gruppo niente male. Certo, in estate i tifosi si aspettano qualche colpo. In coda sono retrocesse Benevento, Verona e Crotone. A loro l'in bocca al lupo per tornare al più presto in serie A. Un applauso alla Spal di mister Semplici, le altre invece dovranno fare di più il prossimo anno. Chievo, Cagliari e Udinese si sono salvate per il rotto della cuffia.

E ora ci sono i mondiali. Un appuntamento nel quale non vedremo all'opera l'Italia. La nazionale si è affidata a Mancini per iniziare un nuovo percorso, con una strada tutta in salita. Non ci sono più i campioni di una volta, ci si dovrà arrangiare con il materiale che si ha a disposizione. Ma nel frattempo anche ricominciare a lavorare dai vivai. Il nostro calcio non era uno dei migliori del mondo? E allora, buoni mondiali a chi li seguirà, poi qualche giorno di mare immersi nel calciomercato in attesa del fischio d'inizio del prossimo campionato.