venerdì 16 marzo 2018

Champions, le insidie per Roma e Juventus

Ci sono tre spagnole, due inglesi, due italiane e una tedesca. No, non è una barzelletta. Sono soltanto le otto formazioni che si giocheranno questa edizione della Champions League. La buona notizia, per il nostro calcio, è che ci sono anche due rappresentanti della serie A, vale a dire Juventus e Roma. Se per i bianconeri ormai entrare nel novero delle squadre più forti del vecchio continente rappresenta una prassi, senz'altro possiamo dire che la vera rivelazione è stata la Roma. Capace di vincere il suo girone chiudendolo al primo posto e poi di eliminare lo Shakhtar in un ottavo vissuto al cardiopalmo fino all'ultimo secondo. Quante chance hanno le due italiane di arrivare fino in fondo a questa Champions League?

Beh, ne sapremo di più senz'altro dopo il sorteggio di venerdì mattina. Ricordando che da adesso in poi non esistono confini geografici. Non è da escludere dunque l'ipotesi che possa esserci nei quarti una grande sfida tutta italiana tra i bianconeri e i giallorossi. Questo ce lo dirà però l'urna di Nyon.
Come dicevamo la Juventus è ormai un habitué dei grandi palcoscenici della Champions League. Nelle ultime tre edizioni di questo torneo è arrivata due volte in finale, però perdendole entrambe. Nel 2015 contro lo strepitoso Barcellona di Messi, nel 2017 contro i galacticos del Real Madrid. I bianconeri, che sembravano ad un passo dall'eliminazione dopo il pareggio casalingo per 2-2 contro il Tottenham e il gol del vantaggio inglese al ritorno, hanno compiuto un vero capolavoro, meritandosi l'accesso ai quarti. Sia ben inteso, ancora il cammino verso la finale di Kiev è lungo e tortuoso. Ma la Juventus ha ormai nel dna i geni della grande squadra, quella che sa soffrire, tenere duro, arrancare. Per poi però piazzare l'uppercut vincente. 

Magari il calcio di Allegri non sarà spettacolare, ma è tremendamente redditizio. E siccome il calcio si giudica non solo in base alla trame di gioco, ma in base a quel che dice il tabellone del risultato al novantesimo, possiamo senz'altro asserire che la Juventus il 26 maggio 2018 in Ucraina può arrivarci tranquillamente. Impresa più ardua invece per una Roma che però avrà il vantaggio di essere l'outsider, ovvero di giocare senza eccessiva pressione. In fondo anche i più ottimismi tifosi giallorossi difficilmente avevano pensato ad inizio stagione che la loro a marzo inoltrato fosse ancora in corsa in Champions. Di Francesco si sta togliendo delle soddisfazioni e probabilmente anche qualche sassolino dalla scarpa. In Europa la sua squadra si è sempre messa l'abito da sera, ha sbagliato pochissimo, i suoi campioni sono stati tremendamente decisivi. Uno su tutti Edin Dzeko. Che a gennaio sembrava destinato a diventare un giocatore del Chelsea, ma che invece ha voluto continuare a vestire la maglia di una Roma che adesso vuole sognare in grande. Perché in fondo sognare non costa nulla. 

Una cosa è certa. Qualsiasi sarà il suo avversario andrà ad incontrare una corazzata, una formazione con tanti campioni a disposizione per fare la differenza. Chi sono le altre? Barcellona, Real Madrid, Siviglia, Bayern Monaco, Manchester City e Liverpool. Siviglia e Liverpool sono forse le due squadre più abbordabili, ma in fondo anche le due avversarie emotivamente più dure da affrontare. Il Siviglia è la ex squadra del diesse giallorosso Monchi ma è anche l'ex squadra - sia da allenatore che da giocatore - dell'attuale tecnico degli andalusi Vincenzo Montella. Esonerato dal Milan in questa stagione, è tornato subito al lavoro portando il Siviglia tra le otto migliori squadre d'Europa, eliminando lo United dello "Special One" Josè Mourinho. Montella e Di Francesco, tra l'altro, sono anche stati compagni di squadra in giallorosso. Ma se c'è una sfida che quasi tutti i tifosi della Roma vorrebbero evitare è quella contro il Liverpool. Inutile negare che la formazione inglese, dove oggi gioca l'ex Salah, evoca spiacevoli ricordi. Nonostante siano passati più di trent'anni, la ferita per la finale di Coppa Campioni persa ai rigori contro i Reds all'Olimpico è ancora fresca. E nessuno ha voglia di riaprirla.