Parte il campionato e si riaccendono le stelle. Non potrebbe essere altrimenti in una serie A che mai come quest'anno si presenta ai nastri di partenza (fischio d'inizio oggi con l'anticipo Juventus-Cagliari) davvero equilibrata, con cinque squadre che probabilmente lotteranno per il tricolore. La Juventus, campione d'Italia in carica, dopo sei scudetti consecutivi parte ancora favorita dai pronostici, ma pare proprio che il gap con le rivali sia diminuito. Il calciomercato ancora aperto - chiuderà il 31 agosto - lascia però spazio a nuovi rimescolamenti di carte, anche se difficilmente potrà arrivare nel campionato italiano un giocatore capace di fare la differenza. Nella ipotetica griglia di partenza del campionato in pole position come detto c'è sempre la formazione di Massimiliano Allegri, nonostante la sconfitta nella finale di Supercoppa con la Lazio.
La Juventus però ha perso delle pedine preziose, specie in difesa. L'assenza di Dani Alves, stantuffo del binario destro, si farà sentire, ma quel che potrebbe davvero pesare a livello tattico potrebbe essere la cessione di Bonucci. Il centrale è stato per anni un autentico regista arretrato, difficile trovare sostituti in grado di fare lo stesso gioco. Allegri ha chiesto rinforzi in mediana e ha ottenuto Matuidi, cerniera francese di grande esperienza, e potrà contare su una batteria di attaccanti invidiabile. Oltre ai "soliti" Higuain e Dybala, reclameranno spazio Douglas Costa e Bernardeschi, jolly offensivi che il tecnico farà bene a giocarsi con frequenza, senza pensare troppo ad una Champions League che rischia di diventare un'ossessione.
La Juventus però ha perso delle pedine preziose, specie in difesa. L'assenza di Dani Alves, stantuffo del binario destro, si farà sentire, ma quel che potrebbe davvero pesare a livello tattico potrebbe essere la cessione di Bonucci. Il centrale è stato per anni un autentico regista arretrato, difficile trovare sostituti in grado di fare lo stesso gioco. Allegri ha chiesto rinforzi in mediana e ha ottenuto Matuidi, cerniera francese di grande esperienza, e potrà contare su una batteria di attaccanti invidiabile. Oltre ai "soliti" Higuain e Dybala, reclameranno spazio Douglas Costa e Bernardeschi, jolly offensivi che il tecnico farà bene a giocarsi con frequenza, senza pensare troppo ad una Champions League che rischia di diventare un'ossessione.
Anche perché dietro le altre hanno intenzione di compiere il sorpasso. Primo tra tutti il Napoli, che è di fatto lo stesso dello scorso anno. Ed è proprio questo il motivo che rende i partenopei pronti a vincere lo scudetto: il gruppo ormai si conosce a memoria, il calcio proposto da Maurizio Sarri è bello e vincente, l'invenzione del folletto Mertens come centravanti è stata una intuizione straordinaria, vista la media realizzativa del belga. E così, in una macchina già rodata, non c'era assolutamente bisogno di fare stravolgimenti. E poi ci sono le milanesi, che stanno cambiando pelle per tornare tra le grandissime della serie A. Il Milan ha aperto finalmente il portafogli e Montella si ritroverà a guidare adesso un'auto di grossa cilindrata. Dopo aver blindato il portiere-fenomeno Donnarumma (e non era facile…) la dirigenza rossonera ha messo a segno un colpo dopo l'altro: Biglia, Rodriguez, Conti, Kessiè e Calhanoglu, tanto per citarne alcuni. E poi ha strappato Bonucci alla Juventus, facendo schizzare alle stelle l'entusiasmo dei tifosi. Questo Milan adesso è fortissimo, ma c'è comunque un punto interrogativo: riuscirà Montella a trovare fin da subito i giusti equilibri in un gruppo praticamente nuovo di zecca? Qualche passo falso in un campionato così lungo - anche perché i preliminari di Europa League hanno fatto iniziare prima la stagione - potrebbe fargli perdere terreno nelle fasi decisive. Ci si aspetta tantissimo anche dall'Inter di Luciano Spalletti, allenatore pragmatico, che bada al solido, che dopo il secondo posto ottenuto con la Roma ha accettato una nuova sfida.
I nerazzurri hanno un potenziale offensivo altissimo, adesso però il tecnico dovrà assolutamente dare una solidità difensiva ad una squadra che sembra pronta al definitivo salto di qualità. Ha perso terreno nella griglia di partenza la Roma, e non solo perché per la prima volta non ci sarà in rosa capitan Totti: Di Francesco è un ottimo allenatore, ma i giallorossi hanno perso delle pedine importanti come Rudiger e Salah. Soprattutto l'egiziano ancora non è stato sostituito a dovere, l'estenuante trattativa con il Leicester per Mahrez - durata un mese - non è andata a buon fine e così per adesso l'allenatore dovrà arrangiarsi con quello che ha. Il nuovo ds Monchi, uno dei migliori del mondo, ha fatto un piccolo capolavoro portando nella capitale ad una cifra irrisoria Kolarov e Gonalons, ma l'impressione è che alla Roma comunque manchi qualcosa. L'entusiasmo e il cinismo in area di rigore di Immobile saranno le armi da sfruttare per la Lazio di Simone Inzaghi, dietro proveranno a ritagliarsi spazio per un posto in Europa League squadre già rodate come il Torino e l'Atalanta, che hanno cercato di migliorare il proprio organico a caccia di un piazzamento di prestigio. Occhio poi alla Fiorentina, che potrebbe essere una sorta di mina vagante. I viola hanno ceduto tutti i big, ma il ds Corvino ha rinnovato la squadra con sapienza (con Simeone nuovo centravanti) e oculatezza. Se Pioli riuscirà a ben incastrare le tessere del puzzle potrebbe essere la squadra rivelazione di questa serie A. Poi c'è una sorta di "terra di mezzo": Chievo, Sampdoria, Udinese, Genoa, Cagliari e Sassuolo dovrebbero disputare un campionato nel campionato, cercando di rimanere a debita distanza dalla zona retrocessione. Ancora da decifrare il Bologna di Donadoni, una squadra che è apparsa un po' involuta in queste prime uscite stagionali: servirà l'acquisto dell'esperto attaccante Palacio per ridare slancio ai felsinei? In coda il Crotone proverà a ripetere il miracolo fatto nella passata stagione, ma c'è da dire che i calabresi sembrano aver rinforzato notevolmente la squadra e avranno un anno in più d'esperienza rispetto a Spal, Benevento e Verona, le tre squadre neopromosse. Questo potrebbe fare la differenza. Ma tutte hanno cercato di fare un giusto mix tra giocatori rodati e giovani in rampa di lancio. La Spal si affiderà alle prodezze del portiere prodigio Meret e e alle reti di Floccari, il Benevento alla regia di Cataldi e all'estro di Ciciretti, il Verona ai lampi di Cerci e Pazzini. Ci aspetta allora un campionato tutto da seguire, che ci terrà compagnia settimana dopo settimana fino alla prossima primavera, in attesa poi (si spera) di tuffarci nei mondiali russi. E che vinca, come sempre, il migliore. Buon divertimento.
I nerazzurri hanno un potenziale offensivo altissimo, adesso però il tecnico dovrà assolutamente dare una solidità difensiva ad una squadra che sembra pronta al definitivo salto di qualità. Ha perso terreno nella griglia di partenza la Roma, e non solo perché per la prima volta non ci sarà in rosa capitan Totti: Di Francesco è un ottimo allenatore, ma i giallorossi hanno perso delle pedine importanti come Rudiger e Salah. Soprattutto l'egiziano ancora non è stato sostituito a dovere, l'estenuante trattativa con il Leicester per Mahrez - durata un mese - non è andata a buon fine e così per adesso l'allenatore dovrà arrangiarsi con quello che ha. Il nuovo ds Monchi, uno dei migliori del mondo, ha fatto un piccolo capolavoro portando nella capitale ad una cifra irrisoria Kolarov e Gonalons, ma l'impressione è che alla Roma comunque manchi qualcosa. L'entusiasmo e il cinismo in area di rigore di Immobile saranno le armi da sfruttare per la Lazio di Simone Inzaghi, dietro proveranno a ritagliarsi spazio per un posto in Europa League squadre già rodate come il Torino e l'Atalanta, che hanno cercato di migliorare il proprio organico a caccia di un piazzamento di prestigio. Occhio poi alla Fiorentina, che potrebbe essere una sorta di mina vagante. I viola hanno ceduto tutti i big, ma il ds Corvino ha rinnovato la squadra con sapienza (con Simeone nuovo centravanti) e oculatezza. Se Pioli riuscirà a ben incastrare le tessere del puzzle potrebbe essere la squadra rivelazione di questa serie A. Poi c'è una sorta di "terra di mezzo": Chievo, Sampdoria, Udinese, Genoa, Cagliari e Sassuolo dovrebbero disputare un campionato nel campionato, cercando di rimanere a debita distanza dalla zona retrocessione. Ancora da decifrare il Bologna di Donadoni, una squadra che è apparsa un po' involuta in queste prime uscite stagionali: servirà l'acquisto dell'esperto attaccante Palacio per ridare slancio ai felsinei? In coda il Crotone proverà a ripetere il miracolo fatto nella passata stagione, ma c'è da dire che i calabresi sembrano aver rinforzato notevolmente la squadra e avranno un anno in più d'esperienza rispetto a Spal, Benevento e Verona, le tre squadre neopromosse. Questo potrebbe fare la differenza. Ma tutte hanno cercato di fare un giusto mix tra giocatori rodati e giovani in rampa di lancio. La Spal si affiderà alle prodezze del portiere prodigio Meret e e alle reti di Floccari, il Benevento alla regia di Cataldi e all'estro di Ciciretti, il Verona ai lampi di Cerci e Pazzini. Ci aspetta allora un campionato tutto da seguire, che ci terrà compagnia settimana dopo settimana fino alla prossima primavera, in attesa poi (si spera) di tuffarci nei mondiali russi. E che vinca, come sempre, il migliore. Buon divertimento.