
La scena che celebra il finale del campionato è ormai sempre la stessa da sei anni: i giocatori della Juventus fanno festa per per celebrare l'ennesimo scudetto. Ormai ci siamo abituati. Qualcuno allora potrà pensare allo strapotere degli attaccanti che hanno avuto prima Conte e poi Allegri: Morata, Tevez, Higuain, tanto per citarne alcuni, sono stati degli autentici trascinatori. Eppure gli è sempre mancato qualcosa… sapete infatti quante volte il centravanti dei bianconeri è riuscito a vincere anche il titolo dei capocannonieri di serie A? La risposta potrà sorprendervi: nessuna. Già perché ormai da diversi anni a questa parte difficilmente il bomber principe della squadra che vince il tricolore riesce anche ad imporsi nella speciale classifica degli attaccanti più prolifici del nostro campionato. Eppure non è stato sempre così.
Pensiamo ad uno dei pionieri del nostro calcio, Giuseppe Meazza. Nel primo campionato di serie A a girone unico, quello del 1929/30, riuscì a centrare l'accoppiata re dei bomber-tricolore mettendo a segno la bellezza di 31 reti. Una impresa addirittura replicata qualche anno dopo, nel 1937/38. Come lui anche Felice Borel II della Juventus, sempre negli anni Trenta. Ai più giovani dirà poco il nome di Ettore Puricelli, ma anche lui è riuscito a fare l'en plein con la maglia del Bologna. Impresa che invece non è riuscita a Silvio Piola. Bomber d'altri tempi di un calcio d'altri tempi. Negli anni Quaranta, quelli del Grande Torino, prima Guglielmo Gabetto e poi Valentino Mazzola conquistarono il primo posto nella classifica cannonieri e anche nel campionato di serie A. Uno dei più grandi attaccanti visti all'opera nel nostro massimo torneo di calcio è stato senza ombra di dubbio Gunnar Nordahl, centravanti svedese del Milan negli anni Cinquanta. Ha ancora oggi il primato di titoli dei cannonieri vinti, ben cinque, ma soltanto in due occasioni tutte le sue prodezze sotto porta hanno consentito alla sua squadra di festeggiare il tricolore (1950/51 e 1954/55). Rimase invece a secco Antonio Valentin Angelillo, un grandissimo attaccante che nella stagione 1958/59 fu capace di segnare la bellezza di 33 reti, un record rimasto a lungo imbattuto nei campionati di serie A a 18 squadre. La sua Inter però in quel campionato non riuscì ad andare oltre il terzo posto. Poi vennero gli anni Sessanta, quelli degli oriundi, sudamericani con il sangue italiano che facevano spesso la differenza. Il talento di Omar Sivori fu decisivo nella stagione 1959/60 e le sue 28 reti gli consentirono di laurearsi principe dei goleador e di festeggiare l'ennesimo tricolore della storia della Juventus. Stessa sorte toccò, ma con la maglia del Milan, ad un grande finalizzatore come Josè Altafini. Non capita così frequentemente a Bologna di festeggiare uno scudetto, ma se nel 1963/64 i rossoblù riuscirono a sbaragliare la concorrenza fu soprattutto per merito di Harald Ingermann Nielsen, che per due anni consecutivi riuscì a primeggiare nella classifica dei bomber. E come dimenticare Gigi Riva? Impossibile non legare il trionfo, l'unico, del Cagliari nella stagione 1969/70 alle sue 21 reti. Con le sue meravigliose giocate fece esultare una Sardegna intera. Sempre negli anni Settanta hanno potuto fregiarsi del doppio titolo altri grandi campioni del calcio italiano: Roberto Boninsegna con l'Inter (24 gol), il mitico Giorgio Chinaglia con la Lazio (24 gol) e Paolo Pulici con il Torino (21 gol).
Grandi nomi anche nel decennio successivo, caratterizzato dal genio di Michel Platini. Nel 1982/83 le sue 16 perle non bastarono alla Juventus a sorpassare la Roma di Pruzzo, l'anno successivo però il suo bottino di gol personali crebbe fino a 20 reti e con esse arrivò anche lo scudetto bianconero. L'Inter di Trapattoni invece nel 1988/89 si aggrappò alle reti di Aldo Serena per poter far festa. Hanno legato il loro ai trionfi della loro squadra anche Gianluca Vialli (nell'unico scudetto della Sampdoria) e Marco Van Basten, indimenticabile stella del Milan. A partire però dai primi anni dei Novanta e fino ai giorni nostri, qualcosa è cambiato nella nostra serie A. Il campionato è diventato sempre più competitivo, abbiamo visto vincere la classifica cannonieri a grandissimi attaccanti come Signori, Batistuta, Inzaghi, Bierhoff, Totti, Crespo, Del Piero, Di Natale, Vieri e tanti altri. Eppure soltanto in tre occasioni chi ha vinto la classifica dei cannonieri ha poi festeggiato lo scudetto. Ci è riuscito Trezeguet nel 2001/02 con la Juventus, anche se ha dovuto dividere a metà il titolo di bomber con Dario Hubner. Ci è riuscito Andriy Shevchenko, che con le sue 24 reti ha trascinato il Milan al tricolore, ci è riuscito infine un altro big come Zlatan Ibrahimovic, decisivo con le 25 reti nel primo scudetto dell'Inter targato Mourinho. Proprio lo svedese è stato l'ultimo attaccante a centrare la doppietta personale, dopo di lui nemmeno Cavani, Icardi e Higuain sono riusciti ad essere così decisivi.
Sabato 19 agosto il campionato di serie A riparte, con tanti bomber affamati di gol e di copertine. Siamo sicuri che tutti loro sarebbero ben felici di barattare il trono di re degli attaccanti con uno scudetto da appuntare sul petto. Eppure la sfida già è lanciata: chi sarà il successore del romanista Edin Dzeko nella speciale classifica dei cannonieri?