domenica 23 luglio 2017

Bernardeschi come Baggio: dai viola alla Juve

Hanno entrambi un grandissimo talento, il cognome che inizia con la stessa lettera e, probabilmente, un destino bianconero in comune. Federico Bernardeschi e Roberto Baggio appartengono a ere calcistiche diverse, ma con i loro piedi fatti hanno incantato Firenze, fatto sognare i tifosi della Fiesole. Difficile dire se il primo riuscirà nel corso della sua carriera a emulare il "Divin Codino", ma di sicuro intende ripercorrerne le orme, visto che sarà presto un giocatore della Juventus. 
Dopo aver disputato l'Europeo under 21 con la nazionale azzurra, da protagonista, i bianconeri hanno deciso di stringere per portarlo all'ombra della Mole. Un affare da circa quaranta milioni che non fa altro che ingigantire al quadrato la frustrazione dei tifosi viola, che stanno impassibilmente assistendo allo smantellamento della loro squadra, che ha già perso Gonzalo Rodriguez e  Borja Valero (finito all'Inter) e che a breve rischia di perdere altri due cardini come il centravanti Kalinic e il mediano Vecino. La delusione dei supporter viola è sfociata in una protesta al primo giorno di ritiro della squadra di Pioli, con il direttore sportivo Corvino e la famiglia Della Valle - che ha messo in vendita la società - che sono stati i destinatari della maggior parte dei cori di contestazione. a protesta dei giorni d'oggi è non è legata soltanto alla cessione di Bernardeschi, come detto, ma riporta un po' alla mente quello che successe proprio in occasione della vendita di Roberto Baggio alla Juventus. Era il 18 maggio del 1990, una data ben impressa nella mente dei tifosi viola, nonostante non sia legata a nessun trionfo sportivo. Anzi. In quel giorno si concluse l'affare tra la società viola e la Juventus per accaparrarsi quello che all'epoca poteva considerarsi tra i migliori dieci giocatori al mondo. L'affare si concluse sulla base di 25 milioni di lire, una somma altissima (ma oggi Baggio quanto varrebbe?). Il popolo viola insorse, scese in piazza e in città si scatenò una vera e propria guerriglia. D'altronde la rivalità sportiva tra le due tifoserie è ancora oggi altissima, i tifosi della Fiorentina non potevano sopportare il passaggio del loro idolo agli acerrimi nemici. L'anno dopo il suo passaggio in bianconero, lo ricorderanno soprattutto gli sportivi con i capelli bianchi, Roberto Baggio tornò da avversario al "Franchi" e si rifiutò di tirare un calcio di rigore contro la sua ex squadra. Difficile pensare che oggi, in un calcio decisamente meno romantico di quello dell'epoca, Bernardeschi possa fare la stessa cosa. Come detto l'affare tra i viola e la Juventus non si è ancora concluso, la volontà del giocatore di vestire il bianconero però sembra chiara e la sensazione è che tra qualche giorno le due parti troveranno un accordo. Il passaggio alla Juventus per il giocatore può essere considerato come una sorta di consacrazione, anche se in bianconero, ancor di più che in qualsiasi altra squadra, dovrà dimostrare di essere un trascinatore, un campione vero. Uno alla Roberto Baggio, tanto per restare in tema. 
Ma come potrebbe collocarsi nello scacchiere di Allegri? Il tecnico avrà senz'altro appoggiato e sponsorizzato l'arrivo del numero dieci viola, visto e considerato che può essere schierato in tutti e tre i ruoli della trequarti. Può giocare da ala nel 4-2-3-1 bianconero, mettendo al servizio della squadra il suo dribbling e la capacità di concludere con il sinistro, ma nello stesso tempo potrebbe prendere il posto di Dybala come suggeritore estremo di Higuain. Le qualità tecniche del numero 10 viola non si discutono, così come è impossibile non sottolineare le sue capacità sui calci piazzati. Oltre a Pjanic, insomma, sarà uno specialista designato per i calci di punizione. Chi può perdere il posto da titolare? Quello che rischia di più è senz’altro Mandzukic, che però nella passata stagione si è dimostrato un giocatore chiave, adattandosi al ruolo di esterno offensivo e snaturando le sue qualità di terminale offensivo per mettersi al servizio della squadra. 
Giocare l’uno per l’altro è la lezione numero uno del calcio, specie in casa Juventus, dove non manca mai la sete di vittorie, nonostante le abbuffate degli anni precedenti. Quello di Bernardeschi dunque per la Juventus sarà un acquisto molto importante, che si aggiunge a quelli messi a segno nelle ultime settimane e che renderà la formazione bianconera sempre più forte. Dopo aver perso Dani Alves e un elemento cardine come Bonucci - evento al quale probabilmente il club era già preparato, vista la rapidità della trattativa - i bianconeri in pochi giorni hanno subito messo a tacere qualche mugugno dei tifosi prendendo l'erede di Buffon, l'ex romanista Szczesny (che di buon grado accetterà una stagione da "secondo") e soprattutto il terzino che Allegri corteggiava da tempo, ovvero Mattia De Sciglio. Un giocatore che la Juventus vuole rilanciare, del resto stiamo parlando di un giocatore nel giro della nazionale maggiore e che sa giocare bene su entrambe le corsie. Arriverà probabilmente anche un nuovo difensore centrale, ma non c’è fretta. Del resto quando si è campione d’Italia da sei anni consecutivi si ha la netta sensazione che le scelte fatte, e quelle da fare, siano in fondo sempre giuste.