
Nessun dubbio, per adesso l’oscar di questo calciomercato estivo va dato sicuramente al Milan. I rossoneri, dopo molte stagioni in chiaroscuro, hanno nuovamente riaperto il portafogli e il duo Mirabelli-Fassone ormai da settimane sta facendo sognare i tifosi, snocciolando colpi su colpi per rendere la rosa rossonera competitiva, sia in campionato che in Europa. Sarà la serie A l’obiettivo primario di una squadra che ormai manca da troppo tempo nella lotta per lo scudetto e anche per un piazzamento in Champions League. Già ancora prima che aprisse ufficialmente questa sessione di calciomercato il Milan si è dato da fare a ha portato a casa giocatori molto importanti. Ciò significa che la dirigenza rossonera aveva già le idee chiare da parecchio e che ha lavorato sugli obiettivi che aveva in testa senza perdere troppo tempo. Musacchio e Rodriguez per la difesa, Kessie e Calhanoglu a centrocampo, Borini e Andrè Silva in avanti. Proprio ieri si è aggiunto il settimo sigilo, uno dei più importanti, visto che è arrivato dall’Atalanta Andrea Conti, uno dei più forti laterali destri in circolazione in Italia e giocatore giovane, di prospettiva.
Questi sette nuovi acquisti sembrano destinati inevitabilmente a rivoluzione come un calzino l’undici di base che ha in testa Vincenzo Montella. Che potrebbe scegliere come modulo il 4-3-3, da cambiare magari in corsa anche in un 4-2-3-1 considerando le qualità di un giocatore sul quale i rossoneri puntano molto, ovvero il turco Hakan Calhanoglu. Sarà probabilmente lui la chiave del nuovo Milan. L’ex Bayer Leverkusen può giocare senz’altro a centrocampo, ma il meglio di se lo offre senz’altro quando ha spazio davanti, nel ruolo di trequartista. Il Milan ha investito tanti milioni su di lui ed è impensabile che non sia un titolare fisso. Davanti a Donnarumma ci sarà una linea difensiva tutta nuova, con Conti che dovrebbe scavalcare Abate nelle gerarchie sulla fascia destra e con l’altro nuovo acquisto Rodriguez a sinistra. Anche lui, come Conti, è un giocatore bravo pure nella fase offensiva. Al centro Romagnoli è l’unico rimasto del “vecchio” Milan, al suo fianco dovrebbe giocare Musacchio, centrale argentino che al Villarreal ha fatto vedere ottime cose ma anche qualche sbandata di troppo. In mezzo al campo a dettare i tempi ci sarà ancora Montolivo, affiancata da Calhanoglu (del quale abbiamo già sottolineato la duttilità tattica) e da un Kessie che è molto atteso dai tifosi. Lo scorso anno all’Atalanta ha fatto sfracelli, adesso per lui arriva il difficile, confermarsi ad alti livelli in una grande società. Saprà reggere alla pressione. Anche in attacco il Milan ha tante carte da mettere sul tavolo. E’ vero, Bacca andrà via, ma a giocarsi il posto da centravanti con Andrè Silva potrebbe arrivare Kalinic. E anche se non arriverà, il portoghese è destinato a essere il probabile titolare, considerato anche in questo caso il grande investimento fatto dal Milan su di lui. Suso appare un giocare indispensabile nel tridente di Montella, vista la tecnica e l’imprevedibilità dello spagnolo, giocatore che può fare la differenza. E poi c’è Borini, attaccante che vede abbastanza bene la porta e che tatticamente non si discute. E’ un elemento che sa sacrificarsi per il bene della squadra e potrebbe anche lui essere una pedina tattica preziosa per Montella. Un Milan come detto molto rinnovato e che dovrà lavorare parecchio sul campo per trovare i giusti meccanismi.
Cosa c’è ancora da migliorare in questa squadra? Qualcosa si può ancora fare, stando ai tifosi. C’è chi vorrebbe un altro difensore centrale di esperienza e di spessore da mettere al fianco di Romagnoli anziché Musacchio, che ha avuto un po’ troppi alti e bassi nel corso della sua recente carriera. E c’è anche chi chiede a centrocampo nuova linfa in cabina di regia. E’ vero che Montolivo non è più un ragazzino, ma non bisogna dimenticare che il Milan potrà anche contare su un talento in rampa di lancio come Locatelli. Di sicuro, va detto, per il Milan è un po’ un anno zero. Per i rossoneri potrebbe essere la stagione del grande rilancio ma potrebbe anche essere soltanto una stagione di duro lavoro per mettere le basi per un grandioso futuro. Quando del resto si cambiano tanti elementi in una sola estate c’è anche il rischio che passi qualche mese prima che la squadra riesca a trovare i giusti equilibri in campo. Ad ogni modo, se fossimo tifosi rossoneri staremmo tranquilli, perché finora la società ha dimostrato di non voler lesinare impegno (e quattrini) per riportare il Milan ai fasti di un tempo. Magari ci vorrà un po’ di pazienza, non bisogna scordarsi di questo quando arriverà qualche battuta d’arresto.